Vivere il Giorno del Signore

DOMENICA VII. Anno A

Strumenti per la santificazione del giorno festivo in famiglia e in parrocchia

Inseriti in questo mondo, i discepoli hanno a che fare con il male, con quello che subiscono e con quello che essi stessi infliggono. La reazione di ergersi a giudice e a esecutore della condanna per i propri fratelli è una possibilità sempre presente, che chiede di essere domata e contrastata, perché non siamo noi giudici degli altri. La risposta dell’amore, che ci sembra inefficace per porre fine al male e tutto sommato infantile, è invece la risposta del Messia, il quale afferma con forza che nessuna violenza assommata alla violenza produce la pace. Solo l’interruzione della concatenazione “inevitabile” della violenza e il coraggio di amare sono in grado di aprire vie nuove. E se i tempi di riconciliazione e di pace sono lunghi nella via dell’amore, figuriamoci quanto più assurdi possono essere nella via della violenza. La nostra cosiddetta “giustizia” arriva a concepire solo il pagamento di una sofferenza adeguata a quella causata, ma al di là di questo pareggio non riesce a generare le premesse di una condizione diversa da quella che ha generato il conflitto. Solo l’amore crea le possibilità di un mondo nuovo: è l’agire di Dio che sospende la condanna per aprire nel suo Figlio percorsi di riconciliazione e di pace.

Prima Lettura Lv 19,1-2.17-18. Ama il tuo prossimo come te stesso.

Salmo Responsoriale Dal Sal 102 (103). R. Il Signore è buono e grande nell’amore.

Seconda Lettura 1 Cor 3,16-23. Tutto è vostro, ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio.

Vangelo Mt 5,38-48. Amate i vostri nemici.

 


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