La giustizia umana è la logica conseguenza di un principio di uguaglianza, perché a ciascuno sia dato il suo. Questo principio che ci sembra sufficiente per regolare ogni questione sulla terra, appare invece insufficiente alla prova dei fatti. E non solo perché le persone sono inique, ma anche perché, quando la giustizia riesce ad affermarsi, per esempio attraverso le leggi, questa ci lascia delusi o perché troppo rigorosa o perché troppo morbida.
E se la giustizia seguisse un principio sbagliato? Se la parità fosse non davanti alla legge, ma davanti all’amore del Padre celeste? Avremmo allora una giustizia divina che non è più in contrasto con la misericordia, ma che ne è invece la logica applicazione. Se ci rendiamo conto che la nostra logica è distante dalla logica di Dio, buon segno! Vuol dire che abbiamo capito bene il Vangelo e che non ci stiamo prendendo in giro. È il primo passo di ogni conversione che “non voglia conformarsi alla mentalità di questo mondo” (Cfr. Rm 12,1-2), ma che sia disponibile alla sapienza di Cristo.
Prima Lettura Is 55, 6-9 I miei pensieri non sono i vostri pensieri.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 144 Il Signore è vicino a chi lo invoca.
Seconda Lettura Fil 1,20c-24.27a Per me vivere è Cristo.
Vangelo Mt 20, 1-16 Sei invidioso perché io sono buono?
PROPOSTE DI PREGHIERA PER L’APERTURA DEL SINODO
- Foglio letture (XXV anno A)
- Preghiera dei fedeli XXV anno A
- Foglio letture (XXV anno A)
- Vangelo per i bimbi
- Liturgia delle ore XXV domenica dell’anno A(I del salterio)
- Commenti alle letture del giorno
- Commento alla colletta del giorno