Noi consideriamo perduto qualcosa che smettiamo di cercare, perché ormai è irrecuperabile. Dobbiamo rassegnarci, farcene una ragione e andare avanti senza. Finché si tratta di un mazzo di chiavi, di un documento, passato qualche giorno di irritazione, la seccatura poi passa, e finiamo per dimenticare ciò che abbiamo perduto. Più difficile per le persone, che quanto più sono legate a noi, tanto più lasciano “cicatrici” enormi, ricordi dettagliati, nostalgie pesanti… eppure, anche senza le persone che abbiamo perduto noi andiamo avanti ugualmente.
Dio no. Lui cerca e trova ciò che era perduto. E si scomoda mandando il suo Figlio unigenito perché si ritrovi ciò che era perduto. Su di noi non c’è un pensiero di rassegnazione e di fatalità, ma una misericordia paterna efficace che non smette di cercare e di trovare ciò che gli manca. Noi siamo dei ritrovati, dei salvati, perché a noi il Signore ha potuto dire la buona notizia della Paternità inossidabile di Dio.
Prima Lettura Sap 11,22-12,2. Hai compassione di tutti, perché ami tutte le cose che esistono.
Salmo Responsoriale. Dal Sal 144 (145). R. Benedirò il tuo nome per sempre, Signore.
Seconda Lettura 2 Ts 1,11-2,2. Sia glorificato il nome di Cristo in voi, e voi in lui.
Vangelo Lc 19,1-10. Il Figlio dell’uomo era venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto.
- Foglio letture (XXXI anno C)
- Preghiera dei fedeli XXXI anno C
- Liturgia delle ore XXXI domenica dell’ anno C(III del salterio)
- Vangelo per i bimbi.pdf; Vangelo per i bimbi.docx
- Giorno del Signore in famiglia XXXI domenica (anno C)
- Commenti alle letture e alla liturgia del giorno
- Meditazione sull’eucologia (MR p. 293 Dio onnipotente e misericordioso, tu solo puoi)