Meditazione sul vangelo del giorno

Lunedì IV di Quaresima

Il seminatore uscì a seminare...

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 4,43-54 )

In quel tempo Gesù andò dunque di nuovo a Cana di Galilea.
Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafàrnao.
Costui si recò da Gesù e gli chiedeva di scendere a guarire suo figlio, perché stava per morire. Gesù gli disse: «Se non vedete segni e prodigi, voi non credete».
Il funzionario del re gli disse: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia». Gesù gli rispose: «Va’, tuo figlio vive». Quell’uomo credette alla parola che Gesù gli aveva detto e si mise in cammino.

COMMENTO Il cammino è il tratto distintivo del credente. Sei chiamato e per questo, sulla fiducia di chi di chiama, muovi i tuoi passi e ti indirizzi verso una meta. Il padre del racconto, preoccupato per la salute del suo figlio malato, insiste con Gesù per avere la guarigione del suo bambino. Si allontana da Gesù, fidandosi della sua parola. Non vede finché non torna a casa e solo allora sa ciò che ha creduto nel suo cuore per tutto il viaggio. C’è una “fede” che si non si muove, che attende gli vengano incontro dimostrazioni, evidenze, “segni e prodigi”… insomma una fede che non è fede; poi c’è la fede che si fida della parola del Signore e sulla sua parola muove i suoi passi. Da Abramo, che uscì e partì, fino a te, tutti i credenti camminano.

PREGHIERA
Salmo 30(31)

In te, Signore,
mi sono rifugiato,
mai sarò deluso;
difendimi per la tua giustizia.
Tendi a me il tuo orecchio,
vieni presto a liberarmi.
Perché mia rupe e mia fortezza tu sei,
per il tuo nome guidami e conducimi.
Scioglimi dal laccio che mi hanno teso,

Esulterò e gioirò per la tua grazia,
perché hai guardato alla mia miseria,
hai conosciuto le angosce della mia vita;
Quanto è grande la tua bontà, Signore!
La riservi per coloro che ti temono,
la dispensi, davanti ai figli dell’uomo,
a chi in te si rifugia.

Amate il Signore, voi tutti suoi fedeli;
il Signore protegge chi ha fiducia in lui
e ripaga in abbondanza chi opera con superbia.
Siate forti, rendete saldo il vostro cuore,
voi tutti che sperate nel Signore.

Preghiamo.

O Dio, che hai posto
nella mente e nel cuore dell’uomo
i doni del pensare e del volere,
rendici attenti alla voce del tuo Spirito,
perché guidati dal tuo Figlio unigenito,
possiamo camminare fedelmente sulla via dei tuoi precetti,
per giungere senza ostacoli verso i beni da te promessi.

Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

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